2014, meno favole per favore

di Raffaella Vitulano
 
Caro Babbo Natale, quest'anno evita anche tu di raccontarmi favole, e per il 2014 portami la speranza di non sentire più filastrocche su una crescita che neanche le tue renne vedono nella lontananza del profilo luminoso della luna. Qualcuno dice che quando gli economisti raccontano favole è il momento di rivolgersi alle favole per capire l'economia. Il 2013 è stato l'anno di Pinocchio, soprattutto. Dei maldestri, dei creduloni, di quelli che scavan buche alla ricerca delle monete d'oro mai seminate da quei gran burloni del gatto e della volpe. Che poi, Babbo Natale caro, nella favola di Collodi a star sotto erano le monete. Nella nostra storia, sopra ci sono le monete e sotto, in fondo, nel fondo della crisi, ci siamo noi gnomi. Nel 2013 personaggi fiabeschi, orchi in gessato di Wall Street e streghe nibelunghe avvolte nei vapori di terme ischitane come Amelia alle falde del Vesuvio ci hanno accompagnato in un mondo dominato dai Signori dell'Oro, che come maghi fanno lievitare o collassare l'economia, colpendo i destini di lavoratori, pensionati, disoccupati e imprenditori onesti. Speculatori contro serial workers. Che anno, il 2013, che pure ha celebrato il sessantesimo del più celebre yacht di tutti i tempi, il Britannia, famoso per la sua rotta scozzese e per le altrettante storie che su di esso si raccontano. Avete presente il Paese delle meraviglie? Sullo yacht doveva essere salita anche Alice: "Se io avessi un mondo come piace a me, là tutto sarebbe assurdo: niente sarebbe com'è, perché tutto sarebbe come non è, e viceversa! Ciò che è, non sarebbe e ciò che non è, sarebbe!". Ohibò. Ma è quello che ci hanno raccontato nel 2013, sulla "fiducia nel fatto che la ripresa continuerà" e che "l'economia va incontro a una maggiore normalità"? O Babbino Natale, mica penserai di metter su un mondo di specchi, di vapori e di fumi pure nel 2014? Ci vuoi mica far finire arrosto come Hansel e Gretel? Congela il Grinch al Polo Nord, rimanda al mittente le lettere dei cattivoni e leggi la mia lettera dal verso giusto: assumi più elfi; piantala di fare disastri coi desideri degli squali della finanza e ascolta quelli della gente comune; sbaglia solo quando parcheggi la slitta in sosta vietata. Cose così, insomma. E auguri anche a te. Che ne hai proprio bisogno, con quella pensione di latta che ti ritrovi.

r.vitulano@cisl.it

(21/22 dicembre 2013)

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