Crisi e serotonina

di Raffaella Vitulano
I consumi soffrono la crisi. Ma per controllarne l'evoluzione, alcuni analisti di Wall Street insistono: non seguite ogni giorno le variazioni dello spread, osservate meglio le donne. Secondo alcuni (bizzarri e discutibili) studi di settore, le nostre scelte marcano infatti cambiamenti epocali e sarebbero indicatori certi di crisi: compriamo più rossetti (lipstick effect), fondotinta o smalti vivaci, allunghiamo chiome ed orli, usiamo tacchi più alti e dimentichiamo abiti e pizzi. Come negli anni '40 o '70. Studi con un vago sapore sessista,comese il lusso sostenibile fosse solo il rossetto, a cui non si rinuncia, mentre si tagliano altre spese. In realtà, definire quanti e quali siano i beni cui si rinuncia in un'epoca di incertezza è articolato come risolvere un cruciverba di Bartezzaghi. Certo é che quello che sta succedendo modificherà radicalmente i comportamenti dei consumatori: marchi noti spariranno, altre fabbriche chiuderanno, nuovi brand e prodotti insospettabili saranno maggiormente ricercati. Ai grigi e tristi broker e guru suggeriamo due prodotti semplici che aiutano nei (loro) momenti di crisi di nervi: fumetti e cioccolata. 

(12 giugno 2012)
r.vitulano@cisl.it

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