Eurofficine di concertazione
di Raffaella Vitulano
Emma Marcegaglia è il nuovo presidente di BusinessEurope: guiderà la
Confindustria europea con un mandato di due anni rinnovabile una sola
volta. Succederà a Jurgen Thumann lavorando insieme al direttore
generale Markus Beyrer, la sua squadra, e alle 41 federazioni membre
dell'organizzazione. Giusto in tempo per un primo aperitivo a palazzo
Berlaymont: contro la crisi, dicono a Bruxelles, si rilancino pure
dialogo sociale e concertazione, in crisi d'ossigeno come spiegato due
giorni fa dallo stesso esecutivo. Et voilà: lunedì e martedì prossimi a
Budapest si terrà una conferenza di alto livello con le parti sociali e
il 2 maggio il collegio dei commissari riceverà le parti sociali
europee, come ai tempi di monsieur Jacques Delors, che lanciò il
processo di consultazioni a Val Duchesse nel 1985. Tempi ormai lontani.
Le riforme anti-crisi vengono attuate dai governi, soprattutto da quelli
sotto programma di aiuto, senza alcun tipo di confronto con imprese e
sindacati, in una malcongegnata architettura di controllo finanziario
dal nome che rievoca i geli politici dell'Est, la Troika, di cui la
Commissione stessa fa parte. La coesione sociale è a rischio, il
commissario europeo per l'Occupazione e gli affari sociali, Laszlo
Andor, vuole correre ai ripari da bufere sfavorevoli. Ma se i margini di
concertazione si sono ridotti soprattutto nei paesi tenuti a stecchetto
dalle raccomandazioni specifiche dell'esecutivo comunitario e la
situazione è stata sottovalutata o sfuggita di mano, le risposte di
Andor non aiutano a dissipare i dubbi. Dicendo no all'austerità la
Troika non concede gli aiuti. E così il dialogo diventa solo una forma
di striminzita cortesia all'interno di un percorso già segnato.
L'evasione fiscale, intanto, costa all'Europa mille miliardi di euro l'anno, una cifra che equivale al pil della Spagna, all'intero bilancio Ue dei prossimi 7 anni, ed è quasi 100 volte superiore al prestito accordato a Cipro tra mille paletti e condizionalità.
Nel momento in cui gli europei vengono invitati a stringere la cinghia e 26 milioni di loro non hanno un lavoro, il dato fornito dalla Commissione europea è molto significativo. Forse il Parlamento europeo potrebbe evitare intanto di affittare, per 12 anni, a partire dal 31 marzo 2014, un nuovo edificio di 40.000 metri quadrati, in cui saranno trasferiti uffici di deputati e assistenti, per 750mila euro all'anno. E prima di allargare i 17 metri quadrati a testa degli uffici d'Europa, si poteva ragionare sull'approfondimento dell'Europa oltre che sull'allargamento, tormentoni proprio in quegli anni di dialogo sociale?
L'evasione fiscale, intanto, costa all'Europa mille miliardi di euro l'anno, una cifra che equivale al pil della Spagna, all'intero bilancio Ue dei prossimi 7 anni, ed è quasi 100 volte superiore al prestito accordato a Cipro tra mille paletti e condizionalità.
Nel momento in cui gli europei vengono invitati a stringere la cinghia e 26 milioni di loro non hanno un lavoro, il dato fornito dalla Commissione europea è molto significativo. Forse il Parlamento europeo potrebbe evitare intanto di affittare, per 12 anni, a partire dal 31 marzo 2014, un nuovo edificio di 40.000 metri quadrati, in cui saranno trasferiti uffici di deputati e assistenti, per 750mila euro all'anno. E prima di allargare i 17 metri quadrati a testa degli uffici d'Europa, si poteva ragionare sull'approfondimento dell'Europa oltre che sull'allargamento, tormentoni proprio in quegli anni di dialogo sociale?
r.vitulano@cisl.it
(13-14 aprile 2013)
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