I Maya e lo spread

di Raffaella Vitulano

La mia amica Litsa mi scrive dalla Grecia per gli auguri di Natale: "Per fortuna stiamo ancora tutti bene, ma purtroppo da oggi mio marito Alexis rimarrà senza lavoro perché Citibank ha chiuso altre 20 sedi nel paese. Cerco di rimanere calma e aiutarlo, so che è molto difficile per lui trovare un nuovo lavoro mentre le spese e i debiti aumentano con 2 figli". Perfino il giornale tedesco Frankfurter Allgemeine scrive che quanto sta accadendo in Grecia non può più essere definito solo una crisi, dato che "la devastazione economica e sociale ha ormai assunto i tratti di un trauma collettivo". Ad Atene le persone che vanno in ospedale sono invitate a portarsi da casa lenzuola e cibo. Storie vere, reali, mica virtuali come quel denaro che azzanna la vita della gente. Intanto i soldi si spostano come l'aria: gassosi, sospinti avanti e indietro dall'avidità, incerti, instabili. Le idee invece restano sotto chiave, e con loro le identità. Eppure proprio in questi giorni è importante recuperare sogni e valori culturali. Per il resto, la gente fa quel che può per sorridere. A Lisbona, in alcuni negozi è possibile acquistare il nuovo gioco intitolato "Arriva la troika". Le regole sono semplici: i giocatori devono proteggere i milioni guadagnati grazie alla loro influenza, vincere le elezioni e mettersi al sicuro prima di pescare la carta che svelerà i loro piani. La carta in questione è quella dei tre uomini in nero con la faccia truce, la troika, che si impadronisce di tutti i guadagni. In questa fine d'anno possiamo andare oltre i Maya e lo spread, ne sono sicura. Ma non declinare l'europeismo con deleghe in bianco a un'oligarchia di bancofili ebbri di capitalismo sfrenato e di finanza. Intanto leggete il "Cantico di Natale" di Dickens che pubblicheremo in questi giorni su Conquiste: la 'conversione' di Scrooge, uomo avaro e cattivo. Ne riparliamo nel 2013. Auguri!

(21 Dicembre 2012)
r.vitulano@cisl.it

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