La rivolta dei Piigs

di Raffaella Vitulano

L'iperattivismo del ministro spagnolo delle Finanze velocizzava ieri l'applicazione delle decisioni Ue. E poco importa che Frau Merkel possa perdere la tripla A, stelletta al merito della fiducia nell'eurozona. Dietrofront! Scrolliamoci di dosso il blues continentale e seguiamo i provocatori consigli del Daily Telegraph: è arrivato il momento che i Piigs (Portogallo, Italia, Irlanda, Grecia e Spagna) passino al contrattacco e alla resa dei conti con i loro voti di maggioranza al consiglio direttivo della Bce per forzare un cambiamento nelle politiche monetarie. La Germania ha due voti su 23, e in totale lo zoccolo duro ne ha sette o otto al massimo. Se la Germania dovesse abbandonare l'unione monetaria in segno di protesta, per i latini sarebbe un'ottima soluzione. Conserverebbero l'euro e così potrebbero rispettare i loro contratti di debito in euro con un basso rischio di default, dato che beneficerebbero di una forte crescita dovuta allo stimolo monetario e alla debolezza dell'euro latino rispetto allo yuan cinese, al nuovo marco tedesco e al fiorino. Un azzardo? 

(26 luglio 2012)
 
r.vitulano@cisl.it

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