Il sogno di Alexis s'infrange contro il Mes

di Raffaella Vitulano

Un’epoca drammatica, che forse racchiude in pochi mesi tensioni che la Storia ha registrato in secoli. Una guerra di tassi di cambio, ma non solo; un conflitto in cui la Grecia è ormai solo futile quanto drammatico pretesto, e che non a caso oppone Mario ‘Goldman Sachs’ Draghi vs Shaeuble Bundesbank. La Grecia fa gola; fanno gola i suoi porti strategici allo zar Putin e alla nordica A.P. Moeller-Maersk A/S; fanno gola la cantieristica navale e le flotte commerciali (di cui la Grecia possiede il 50% in Europa), i giacimenti di metano di petrolio e di oro non ancora sfruttati. Tsipras aveva resistito alla (s)vendita avviata da Samaras del Pireo al colosso cinese Cosco, e così la vendita delle raffinerie (Hellenic Petroleum) già assegnate (sempre da Samaras) alla "agenzia per le privatizzazioni", così come la vendita della società elettrica statale.
Ce n’era abbastanza per umiliarlo in mondovisione. E per utilizzare metodi di guerra, come un waterboarding (tecnica di interrogatorio e tortura con acqua,) finanziario. Procedura che, secondo una fonte diplomatica europea confermata dal giornalista del Guardian Ian Traynor, la cancelliera tedesca Angela Merkel, il presidente francese Francois Hollande e il presidente del Consiglio Ue, Donald Tusk, hanno usato nell’incontro privato con il premier Tsipras. Una immagine sgradevole - si legge sul quotidiano - che evidenzia quanto siamo caduti lontano dagli standard europei di solidarietà e unità, al di là della forzatura mediatica o degli evidenti errori del premier greco.
La Bce ha dichiarato - seguita a ruota da tutti i media - che per statuto non poteva che bloccare la liquidità delle banche greche, facendole chiudere per due settimane, fatto mai accaduto. Ma nello statuto della banca centrale non c’è nessun articolo che avalli questa strategia, anzi, ve ne sono due che sanciscono l’obbligo da parte della Bce di intervenire tempestivamente qualora uno Stato si trovi in grave difficoltà. E dunque?  Dal canto suo, le mosse di Schauble non sono state più morbide: il suo piano - rivela Ovier Blanchard, ex capo economista dell’Fmi che lascerà con dimissioni l’incarico a settembre - può essere l’attuazione finale del progetto di Otmar Issing, ex di Goldman Sachs, nonché capo economista della Bce, che nel 2012 ha scritto un libro per propugnare la cacciata dall’euro non solo della Grecia, ma anche di Portogallo, Italia, Irlanda e Spagna. Insomma tutti i Piigs. E naturalmente, mettere paura alla Francia. Ecco perché i migliori esperti di Parigi, mandati da Hollande, avrebbero preso sotto la loro protezione il giovane Tsipras facendogli stilare sotto dettatura il piano di “riforme”identico nella sostanza a quello voluto dalla Troika. Schauble ordina il ”timor di Dio a francesi”col motto Gott Mit Uns. Hollande obbedisce e sotto l’apparenza di colomba vola ad Atene per far tornare il giovane capopopolo Alexis (di buona volontà ma pessimo statista) sui suoi passi e fare entrare in campo il Meccanismo europeo di stabilità, il Mes, più potente della Troika perché dispone virtualmente del potere legislativo e di quello esecutivo, dotato di prerogative necessarie per sostituirsi ai governi nazionali. Renzi si accoda come sempre. E su Frau Angela veglia intanto la Nsa (National Security Agency) americana, perché ingoi il rospo francese, dato che la Casa Bianca - come è emerso dalla pubblicazione di alcuni documenti desecretati della Cia e del Dipartimento di Stato - avrebbe ispirato e guidato sin dall’inizio l’euro per il tramite dei padri fondatori del progetto europeo, ed ora non è disposta a vederlo crollare. Ma la Grexit sembra solo rinviata, perché è ormai chiaro a tutti che il Club richiede regole severissime. L’economia greca è irrimediabilmente distrutta e svela  la mitologia tecnocratica della Ue nelle immagini feroci di vendette trasversali offerte nel fine settimana.
Ora, il governo di Atene potrebbe denunciare Goldman Sachs per i costosi trucchi che consigliò al vecchio governo per farlo entrare nell’euro. Anzi dovrebbe, secondo Jaber George Jabbour, ex banchiere pentito di Goldman Sachs e fondatore di Ethos Capital Advisor, ora al servizio di paesi indebitati e vittime dell’ingegneria creativa con cui Goldman li ha convinti a mutare i loro debiti in derivati e swaps. Si valuta che Goldman, per il servizio, abbia ottenuto dai greci 500 milioni di dollari; la banchiera che oragnizzò l’affare, la greca laureata ad Oxford Antigone Loudiadis, avrebbe intascato quell’anno 12 milioni di dollari.

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