Il Debito è la nuova forma di schiavitù

 di Raffaella Vitulano
Andiamo in ferie con notizie poco rassicuranti. L’Eurozona è probabilmente destinata a crollare, non importa quanti tentativi facciano Francia e Germania per salvarla: così avverte una delle più grandi banche di investimento del mondo, la Bank of America Merrill Lynch, secondo cui il blocco di paesi della moneta unica ha iniziato a cadere a pezzi fin dal momento stesso in cui è stato fondato quasi 20 anni fa. Il colpo di grazia sarebbe arrivato quando i paesi più ricchi come la Germania non hanno redistribuito la ricchezza in modo permanente verso i paesi più poveri dell’Eurozona. Della stessa opinione il Fondo monetario internazionale, le cui indicazioni - ammette lo stesso Fmi - sono state spesso messe in secondo piano da decisioni politiche europee ed in generale da un “innamoramento” per l’euro da parte dei vertici, con il risultato che non ha affrontato le divergenze fra le economie. E chi ora risarcirà i greci che sono stati la cavia di questo studio? I banchieri centrali delle economie sviluppate si dicono dal canto loro ’sconcertati’ dal lento ritmo di aumenti salariali. Ma scherziamo? Pensiamo ad ex governatori della Fed che hanno creato almeno una decina di bolle e hanno fatto finta di non vedere la più colossale della storia, quella subprime. Ecco servito agli speculatori un gioco al massacro: non importano i fondamentali, a loro interessa fare soldi, poi  si stufano e cambiano direzione.  Il problema, tuttavia, non sta nei mercati, ma nei politici che lasciano agire indisturbata la corporatocrazia:  poche decine di individui che tramite multinazionali controllano più beni che tutta la popolazione del mondo. John Perkins, pentito ”sicario dell’economia”, racconta che un tempo lui e i suoi colleghi lavoravano per manipolare il sistema. Oggi come allora  grandi corporations come Nike, Monsanto, General Motors, le grandi compagnie petrolifere, agiscono nell’ombra. L’indebitamento crea la nuova forma di schiavitù: i governi di tutto il mondo sono indebitati, le nazioni sono indebitate, gli individui sono indebitati. Il debito è nelle mani delle grandi banche internazionali; le grandi banche, i politici, sono strettamente legati alle multinazionali, questa è la corporatocrazia: ”Il mio lavoro di sicario dell’economia consisteva nell’indebitare sempre più intere nazioni, in questo modo questi paesi diventavano servi delle grandi multinazionali”. Ma il Vero Potere ha da molto tempo capito che la classica struttura della competizione del mercato non può più funzionare. Il Vero Potere - è l’ipotesi del giornalista Paolo Barnard - ha già strutturato la risposta ”in una forma totalmente nuova di economia, la “Tech-Gleba Senza Alternative”, 10 miliardi di umani elevati a classe medio-bassa ma schiavi delle tecnologie e che consumi in modo totalmente diverso. Jeff Bezos, di Amazon, annuncia lo sbriciolamento di ”interi comparti industriali e della piccola-media distribuzione”. Ne hanno discusso anche Lloyd Blankfein (Goldman Sachs), Robert Smith (Vista Equity Partners), e Jeff Immelt (General Electric) a un meeting riservato. 10 miliardi di viventi saranno “prigionieri” della necessità (Captive Demand) di “noleggiare” (e non più comprare) tecnologia per quasi ogni prodotto e per quasi ogni servizio esistente, della quale non avranno nessun controllo ma assoluta necessità. Materiali “magici” come il Graphene, algoritmi matematici, tecnologie visive come gli Oleds e super-computer ”di capacità inimmaginabili”nascenti dalla fisica quantistica di D-Wave Systems la faranno da padrone e sfonderanno i limiti dell’immaginabile, come sostiene Sergey Brin, il guru di Google-Alphabet. Nessuna alternativa alla Tech Gleba? A cambiare le cose potrebbero intervenire proprio i governi, se solo fossero più attenti e meno ricattabili dalle multinazionali. Il barone Rohtschild? ”Potentissimo”, certo, ”ma neppure lui - ammette Barnard - è riuscito a bloccare la mano dei politici quando nel trattato sovranazionale che creò la Bce, cioè il Tefu, scrissero quel codicillo maledetto che mette nelle mani della Bce il potere di bloccare qualsiasi mega-banca in Europa». Quel codicillo si chiama “risk control framework”. Risultato: in Europa, oggi, le grandi banche ”hanno una mina in pancia che le può far saltare da un momento all’altro per volere politico”. Banchieri privati possono insomma influenzare Mario Draghi, ma il bottone rosso non ce l’hanno. E si assumano le proprie responsabilità dunque i governi. Massima dei Rothschild, del resto, spiega bene il Corriere, fu sempre che un governo in difficoltà permetteva di realizzare grossi profitti, direttamente proporzionali al rischio, ma proprio a causa di ciò sono passati alla storia per essere dei vampiri, quando in realtà erano solo dei becchini.

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